Iscrizione aperte

Termini importanti

  • 15.06.2025

    Registrazione a tariffa ridotta
  • 07.09.2025 (24:00)

    Invio abstract (la persona dev’essere iscritta)
  • 19.10.2025 (24:00)

    Ultima registrazione (senza abstract), tariffa piena

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Terza

edizione

Il congresso Botanica Sudalpina è giunto alla sua terza edizione. Nato nel 2017 su iniziativa della Società Botanica Ticinese, l’edizione attuale è organizzata dal Museo cantonale di storia naturale in collaborazione con InfoFlora, il Giardino botanico cantonale delle Isole di Brissago, la Società ticinese di scienze naturali e Agroscope Cadenazzo e grazie anche al supporto finanziario di Innovabridge, di Cortesi&Associati SA e dell’Associazione Giardino Botanico Isole di Brissago.

L’evento è un punto d’incontro per ricercatori e appassionati della flora del versante sud delle Alpi. Si prefigge inoltre l’obiettivo di promuovere collaborazioni, ottenere una panoramica della situazione attuale e, eventualmente, delineare priorità e prospettive.

Sono accettati contributi scientifici riguardanti la biogeografia, conservazione, diversità, ecologia, evoluzione, fisiologia, floristica e sistematica delle specie vegetali (e licheni) spontanee indigene ed esotiche. Chiunque sia interessato a queste tematiche può inoltrare il proprio riassunto o partecipare come uditore.

L’edizione 2025 prevede una programmazione ricca: quattro eventi satellite nella giornata precedente al congresso ed escursioni naturalistiche a chiusura dell’evento.

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Keynote speakers

Dr.

Stefan Eggenberg

InfoFlora, Bern (CH)

Botanical Alliance in the Alps: Opportunities and Challenges

Botanical Alliance in the Alps: Opportunities and Challenges

Con la sua diversità, i suoi affascinanti adattamenti a un paesaggio estremamente vario e i suoi numerosi endemismi, la flora delle Alpi ha sempre suscitato l'entusiasmo dei botanici di tutte le parti delle Alpi. Tuttavia, le Alpi nel loro complesso sono state raramente un'unità di ricerca e finora non esiste un centro centralizzato di dati e informazioni. I dati e le conoscenze sulla flora alpina sono suddivisi e basati in istituzioni botaniche regionali. Le alte montagne e le profonde valli hanno posto dei limiti piuttosto che promuovere la cooperazione. FLORAlliance è un progetto lanciato dall'AtlasFloraAlpina, un consorzio di esperti botanici regionali fondato nel 2023. L'obiettivo del progetto è quello di riunire tutte le competenze sulla flora alpina e di mostrare il potenziale utilizzo di queste conoscenze aggregate. In questa presentazione illustreremo le sfide previste ma anche le opportunità che derivano da una simile alleanza tra i principali centri di competenza sulla flora delle Alpi. Se mettiamo insieme le nostre competenze tassonomiche e le nostre esperienze in materia di biogeografia, dinamica della flora e conservazione, possiamo disporre di una potente piattaforma basata sulla “condivisione e sul pooling”. A beneficiare di questa piattaforma non saranno solo i centri dati regionali, ma anche la comunità scientifica, le istituzioni educative, i responsabili politici e il pubblico in generale.

Dr.

Alessia Guggisberg

ETH Zurich, Zurich (CH)

Herbariomics: When tradition meets innovation

Herbariomics: When tradition meets innovation

Gli erbari sono depositi essenziali della biodiversità vegetale e forniscono informazioni preziose sulla distribuzione delle specie nel tempo e nello spazio. Sebbene il loro ruolo fondamentale nella sistematica rimanga cruciale, gli erbari hanno recentemente guadagnato importanza in un'ampia gamma di discipline scientifiche. I progressi della biologia molecolare consentono oggi di estrarre il DNA da esemplari centenari, permettendo il monitoraggio genetico delle popolazioni, gli studi sull'adattamento delle piante e l'individuazione di agenti patogeni e mutualisti associati. Inoltre, queste collezioni offrono dati insostituibili sulle serie temporali per seguire i cambiamenti morfologici e fisiologici in risposta al riscaldamento globale. Le analisi chimiche e isotopiche dei campioni d'erbario forniscono ulteriori informazioni sulla presenza di inquinanti, come i metalli pesanti, nei tessuti delle piante. Soprattutto nel contesto dell'attuale crisi della biodiversità e del crescente tasso di invasioni biologiche, gli erbari si sono rivelati risorse preziose per la pianificazione della conservazione. Il valore di queste collezioni si estende anche alle scienze umane, fornendo agli storici della scienza uno sguardo sui contesti socio-culturali dell'esplorazione botanica. Insomma, gli erbari non sono più solo archivi di materiale vegetale morto: sono laboratori viventi in una posizione unica per rispondere a domande fondamentali sul passato e sul futuro degli ecosistemi terrestri. Questo intervento esplorerà il ruolo in espansione di queste collezioni in varie discipline scientifiche e metterà in evidenza come la loro digitalizzazione favorisca la diffusione delle informazioni.

Dr.

Gianalberto Losapio

Università degli Studi di Milano Statale, Milano (IT)

Biotic interactions in post-glacial ecosystems

Herbariomics: When tradition meets innovation

Le montagne fungono da osservatorio critico della biodiversità, offrendo una visione unica degli impatti ecologici del cambiamento climatico. Tra le trasformazioni più evidenti in questi ambienti c'è il ritiro dei ghiacciai, che sta rimodellando la distribuzione delle specie, forzando nuove interazioni biotiche e ristrutturando le reti ecologiche. Tuttavia, il modo in cui queste reti emergenti si assemblano, si sviluppano e rispondono dopo il ritiro dei ghiacciai rimane poco conosciuto. In questa presentazione sintetizzerò i recenti studi condotti dal Gruppo di ricerca Cambiamento della biodiversità, che esaminano come il ritiro dei ghiacciai alteri direttamente e indirettamente la biodiversità, le interazioni vegetali e le reti ecologiche. Abbiamo osservato forti cambiamenti nelle comunità di piante, animali e microrganismi del suolo, nelle reti di piante-impollinatori e di microbi del suolo con il ritiro dei ghiacciai. La facilitazione delle piante e le interazioni simbiotiche aumentano la biodiversità nei terreni recentemente deglaciati, mentre la competizione tra le piante determinata dall'invasione degli arbusti e dall'acidificazione del suolo negli stadi successionali successivi riduce la persistenza delle specie. I nostri risultati rivelano un aumento iniziale della diversità delle interazioni in seguito al ritiro del ghiacciaio, seguito da un declino finale con l'estinzione del ghiacciaio. Gli effetti a cascata del cambiamento della biodiversità minano le funzioni e i servizi ecosistemici chiave, compreso il contributo regolatore e materiale delle specie vegetali pioniere e minacciate. Questi risultati evidenziano il valore degli approcci di rete ecologica nella valutazione della biodiversità e sottolineano la necessità di strategie di monitoraggio integrate e a lungo termine che migliorino il mantenimento della biodiversità, sostengano il contributo delle piante alle persone e supportino il benessere umano nelle regioni montane.

Programma di massima

GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2025

13:00 - 14:00

Registrazione

14:00 - 17:00

Eventi satellite

17:15 - 18:15

Presentazione su invito - Dr. Stefan Eggenberg

18:15 - 20:00
Welcome aperò

Eventi satellite - Titoli preliminari

1 - Modelli di distribuzione potenziale per l’individuazione di nuove popolazioni di specie rare e/o minacciate

Workshop con presentazione e discussione (IT/EN)

Lara Lucini, Museo cantonale di storia naturale, Lugano,  
Guido Brusa, biologo indipendente, Varese

Modelli di distribuzione potenziale per l’individuazione di nuove popolazioni di specie rare e/o minacciate

La ricerca di nuove popolazioni di specie di interesse conservazionistico può essere particolarmente onerosa, soprattutto se si tratta di briofite che sono piante di piccola dimensione. L’elaborazione di modelli di idoneità ecologica può quindi essere utile per indirizzare le ricerche sul terreno, soprattutto per specie presumibilmente sottostimate rispetto al numero esistente di popolazioni. L’areale attualmente conosciuto del muschio Pseudoleskaea (Pseudoleskeopsis) artariae, considerato Endangered (EN) secondo la Red List d’Europa, si limita al territorio insubrico tra i Laghi di Como e Maggiore, con poche popolazioni conosciute tra Cantone Ticino e Lombardia occidentale e presenti tipicamente su rocce calcaree esposte. Durante l’incontro verranno presentati sia il modello utilizzato per individuare nuove popolazioni che i risultati ottenuti per P. artariae. Seguirà una discussione sull’applicabilità del modello ad altre specie.

2 - Progressi nei lavori verso un atlante online della flora delle Alpi

Presentazioni brevi e workshop di discussione (EN/DE/FR/IT)

Philippe Juillerat, InfoFlora Genève,
Stefan Eggenberg, InfoFlora Bern
Altri membri del progetto AFA

Progressi nei lavori verso un atlante online della flora delle Alpi

Il progetto Atlas Flora Alpina (AFA) è un progetto di collaborazione transnazionale in corso per la realizzazione di un atlante online della flora delle Alpi. Coinvolge oltre una dozzina di istituzioni e centri di dati floristici dell'intero arco alpino (Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera). Il progetto sta avanzando grazie a quattro gruppi di lavoro costituiti con compiti specifici: "Mappa pilota“, ”Delimitazione del perimetro“, ‘Finanziamento’ e ”Tassonomia". L'obiettivo principale di questo evento satellite è quello di continuare gli sforzi del progetto AFA concentrandosi su argomenti specifici sotto forma di brevi presentazioni di risultati preliminari e sfide aperte seguite da due o più workshop di discussione paralleli. Il programma definitivo sarà annunciato dopo la chiusura delle iscrizioni. Anche se sarà data priorità ai membri del progetto AF, chiunque sia interessato è invitato a partecipare.

3 - Unire diverse aree di ricerca per ottimizzare il rilevamento precoce di nuove piante esotiche invasive

Presentazioni brevi (EN) e discussione (EN/DE/FR/IT)

Antoine Jousson, Agroscope Cadenazzo & InfoFlora Lugano,
Ramona Maggini, Agroscope Cadenazzo
Brigitte Marazzi, InfoFlora Lugano
Blaise Petitpierre, InfoFlora Genève

Unire diverse aree di ricerca per ottimizzare il rilevamento precoce di nuove piante esotiche invasive

Il rilevamento precoce di nuove specie esotiche invasive è l'approccio più efficace per ridurre l'impatto negativo delle invasioni biologiche, ma rimane una sfida complessa che richiede un approccio multidisciplinare che abbraccia diversi campi di ricerca. I recenti progressi nella modellazione ecologica (in particolare l'horizon scanning) stanno offrendo nuove opportunità per supportare l'individuazione precoce e anticipare i modelli di diffusione attuali e futuri delle piante esotiche invasive. Le osservazioni sul campo, effettuate da esperti o dalla citizen science, combinate con le conoscenze tassonomiche e le intuizioni sulle caratteristiche biologiche delle specie, offrono dati preziosi per informare i modelli di distribuzione delle specie. L'integrazione di questi elementi aiuta a identificare le minacce emergenti e a generare misure preventive mirate; allo stesso tempo contribuisce ad aumentare la nostra comprensione dei processi ecologici che consentono l'integrazione delle specie esotiche negli ecosistemi. In questo evento satellite, ci proponiamo di presentare e discutere le opportunità e le sfide legate a ciascuna di queste componenti, per favorire il dialogo tra le discipline e rafforzare così la base scientifica per il processo nazionale di valutazione del potenziale invasivo delle piante esotiche in Svizzera. Chiunque sia interessato a presentare un caso o un esempio relativo all'argomento è pregato di contattarci.

4 - Oltre la narrativa delle invasioni: i boschi insubrici saranno salvati dalle specie esotiche?

Tavolo di discussione (EN/IT)

Vincent Fehr, WSL Cadenazzo,
Boris Pezzatti, WSL Cadenazzo

Oltre la narrativa delle invasioni: i boschi insubrici saranno salvati dalle specie esotiche?

Le specie non autoctone sono spesso viste come minacce ecologiche - invasori indesiderati che degradano gli ecosistemi e richiedono una costosa gestione a lungo termine. Ma di fronte ai rapidi cambiamenti ambientali, alcune di queste specie potrebbero diventare alleati inaspettati? La regione insubrica è un punto caldo per le specie arboree non autoctone, sia decidue (ad esempio, Ailanthus altissima, Paulownia tomentosa, Robinia pseudoacacia) che sempreverdi (ad esempio, Cinnamomum glanduliferum, Ligustrum lucidum, Prunus laurocerasus, Trachycarpus fortunei). Alcune sono classificate come invasive e sono soggette a restrizioni in quanto si stanno diffondendo rapidamente, in particolare nei castagneti in crisi, colpiti da parassiti e malattie. Queste foreste, fondamentali per la prevenzione di frane e caduta massi, sono ora sottoposte a stress a causa dei cambiamenti climatici e del forte sfruttamento, rendendo difficile la rigenerazione degli alberi autoctoni. In questo contesto, gli alberi non autoctoni - spesso più resistenti, meno colpiti dalla erbivoria e già diffusi - possono offrire un’alternativa per il recupero e l'adattamento delle foreste. Questa nuova realtà solleva domande pressanti: Dobbiamo opporci alla diffusione di tutti gli alberi non autoctoni ad ogni costo? O riconsiderare il loro ruolo nella futura gestione forestale? Unisciti a esperti di ecologia, selvicoltura, biologia delle invasioni e autorità pubbliche per discutere del futuro delle foreste insubriche. Questo gruppo di discussione lungimirante supererà la narrazione dell'invasione “tutto o niente” ed esplorerà come promuovere foreste resilienti e adattate al clima.

VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2025

08:30-09:30

Registrazione

09:30 - 09:45

Benvenuto e apertura

09:45 - 10:30

Presentazione su invito – Dr. Alessia Guggisberg

10:30 - 11:15

Presentazioni corte – SESSIONE I

11:15 - 11:45

Pausa caffè con sessione poster

11:45 - 12:30

Presentazioni corte – SESSIONE II

12:30 - 13:30

Pausa pranzo

13:30 - 14:15

Presentazione su invito – Dr. Gianalberto Losapio

14:15 - 15:30

Presentazioni corte – SESSIONE III

15:30 - 16:00

Pausa caffè con sessione poster

16:00 - 17:15

Presentazioni corte – SESSIONE IV

17:15 - 17:30

Discussione finale

17:30 - 19:00
Premiazione miglior poster/presentazione & Mini-aperò di chiusura

SABATO 22 NOVEMBRE 2025

N.B. I dettagli su orari e luogo di ritrovo saranno inviati ai partecipanti dopo la chiusura delle iscrizioni. Le attività di svago sono gratuite se non specificato altrimenti nelle descrizioni.
1. Passeggiata urbana tra castelli e giardini storici - BELLINZONA

(IT/FR; max. 20 pp.)

Passeggiata urbana a Bellinzona per giardini storici e castelli (dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO), con il supporto di un’esperta guida turistica locale. Oltre ad aspetti storici e culturali, verranno trattati temi attuali come le proiezioni future delle nuove colture urbane per il clima che cambia, biodiversità urbana in senso stretto, neofite e molto altro.

Durata: mattino (3 hours)

Guido Maspoli, Ufficio cantonale della natura e del paesaggio
Claudia Maspoli, local guide

2. Colori autunnali al Giardino botanico delle ISole di Brissago - Lago Maggiore

Visita guidata (EN, ev. IT/FR; max. 20 pp.)

L’Isola di S. Pancrazio ospita il Giardino botanico cantonale, nato nel 1950 sulle vestigie dell’antico parco Ottocentesco. La collezione ospita piante provenienti da tutti i continenti con particolare enfasi su quelle dei climi subtropicali, la cui coltivazione è possibile grazie ad una singolarità microclimatica unica sul versante sudalpino. Questa visita guidata, oltre al contesto storico-culturale, permetterà ai partecipanti di scoprire le collezioni di maggior pregio e di ammirare alcune fioriture autunnali, solitamente non visibili al pubblico.

Durata: mattino, ca. 3 ore (incluso viaggio alle isole da Porto Ronco)

Per maggiori informazioni: Isole di Brissago

Alessio Maccagni, Giardino botanico cantonale delle Isole di Brissago

3. Alla scoperta del Museo cantonale di storia naturale e passeggiata botanica lungo il Sentiero di Gandria - LUGANO

Visita guidata e passeggiata (IT/FR, ev. EN/DE; max. 20 pp.)

Questa attività inizierà al Museo cantonale di storia naturale a Lugano (a ca. 15 minuti di treno da Bellinzona) con uno sguardo alla mostra temporanea e alle collezioni “nascoste” dell’erbario. Proseguiremo poi in bus (pochi minuti) verso il Sentiero di Gandria, di rara bellezza paesaggistica e che anche in novembre sa regalare delle chicche botaniche di grande interesse. Dal villaggio di Gandria vi sarà la possibilità di tornare in città in battello o con il bus.
Durata: ca. 3 ore.

Per maggiori informazioni: La mano del clima e la mano dell’uomo / Sentiero di Gandria

Pia Giorgetti, Museo cantonale di storia naturale
Antonella Borsari e Brigitte Marazzi, Società Botanica Ticinese

Informazioni e istruzioni

Tariffa d'iscrizione

La tariffa di iscrizione include tutti gli eventi, così come l’aperitivo di benvenuto, le pause caffè e il pranzo (senza bibite alcoliche)

Studente

  • Tariffa ridotta (fino al 15.06.2025)*
    30.- CHF/EUR
  • Tariffa piena (dal 16.06.2025)
    45.- CHF/EUR
* Fornire una copia della carta studenti al momento dell'iscrizione

Non-studente

  • Tariffa ridotta (fino al 15.06.2025)
    60.- CHF/EUR
  • Tariffa piena (dal 16.06.2025)
    90.- CHF/EUR

Coordinate bancarie

Ricevente: Società Botanica Ticinese, c/o Museo cantonale storia naturale, Viale Cattaneo 4, 6900 Lugano, Svizzera
Nome banca: Banca Raiffeisen Locarno, Svizzera
Codice IBAN: CH80 8080 8006 6547 7639 6
Codice Swift/BIC: RAIFCH22379

Indicare motivo: “Botanica sudalpina 2025, NOME COGNOME”

Organizzazione

Comitato Organizzativo

  • Brigitte Marazzi
    Museo cantonale di storia naturale & InfoFlora, Lugano (CH)
  • Sofia Mangili
    Museo cantonale di storia naturale, Lugano (CH)
  • Laura Torriani
    Società Botanica Ticinese, Lugano (CH)
  • Antoine Jousson
    Agroscope, Cadenazzo (CH)
  • Alessio Maccagni
    Giardino botanico cantonale, Isole di Brissago (CH)
  • Gilberto Parolo
    Fondazione Innovabridge, Caslano (CH)

Comitato Scientifico

  • Bruno E.L. Cerabolini
    Università degli Studi dell'Insubria, Varese (IT)
  • Roberta Ceriani
    Centro Flora Autoctona della Lombardia, Galbiate (IT)
  • Noémie Fort
    Conservatoire Botanique National Alpin, Gap (FR)
  • David Frey
    Museo cantonale di storia naturale, Lugano (CH)
  • Rodolfo Gentili
    University of Milano-Bicocca, Milano (IT)
  • Guido Maspoli
    Ufficio cantonale della natura e del paesaggio, Bellizona (CH)
  • Giorgio Moretti
    Presidente Società ticinese di scienze naturali, Lugano (CH)
  • Marco Moretti
    WSL, Birmensdorf - STSN (CH)
  • Andrea Persico
    Pro Natura, Bellinzona (CH)
  • Boris Pezzati
    WSL, Cadenazzo (CH)
  • Silvia Piccinelli
    Franklin University Switzerland, Lugano (CH)
  • Simon Pierce
    Università degli Studi di Milano Statale, Milano (IT)
  • Ervan Rutishauser
    InfoFlora Genève (CH)
  • Nicola Schoenenberger
    Jardin et Conservatoire Botaniques de la ville de Genève (CH)
  • Giulia Tomasi
    Museo Civico Rovereto, Rovereto (IT)
  • Prisca Valenti
    Ufficio cantonale della natura e del paesaggio, Bellinzona (CH)

Come arrivare

Il congresso di Botanica Sudalpina si terrà a Bellinzona (Svizzera), al ‘Centro Spazio Aperto’.

https://spazioaperto.ch/

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